Emergenza tartarughe Trachemys-Appello del WWF Rimini

Capita sempre più spesso di trovare nei laghetti dei parchi pubblici o peggio nei corsi d’acqua naturali e nei laghi, tartarughe aliene della specie Trachemys una specie di tartarughe di origine americana importate in grandissime quantità per essere vendute liberamente in molti negozi di animali.
Questi rettili al momento della vendita hanno dimensioni minime, di norma non superano i 4/5 centimetri di diametro al carapace, suscitano tenerezza da parte dei bambini, i quali inducono i genitori ad acquistarle. Fin qui tutto bene, i problemi arrivano con il passare del tempo, essendo molto voraci, in pochi anni raggiungono dimensioni considerevoli, fino ad arrivare ad oltre trenta centimetri di diametro. È chiaro che non sono più governabili in ambito domestico, a meno che non si disponga di una vasca esterna di grandi dimensioni, anche in questo caso, però, crea problemi d’inquinamento dell’acqua in cui vivono per la grande quantità di escrementi che producono.
Quando cala l’interesse dei bambini nei confronti di questi animali cresce la preoccupazione dei genitori, i quali cercano un modo per disfarsene.
La sorte di buona parte di queste tartarughe, in genere si tratta di Trachemys dalle orecchie gialle, è di finire in un corso d’acqua o in un laghetto dei giardini pubblici, in entrambi i casi i danni prodotti all’ambiente sono devastanti. Sono rettili che si adattano benissimo alle nostre latitudini, con la loro voracità e adattabilità distruggono gli ecosistemi fluviali, si nutrono di tutto, di pesci, di anatroccoli e perfino dei piccoli di tartarughe autoctone della specie Emis orbicularis, specie, peraltro protetta dalla convenzione di Berna, poiché a forte rischio d'estinzione.
Da qui nasce la forte preoccupazione del WWF il quale rivolge un appello, ai negozianti perché evitino di commercializzare tale specie di tartaruga, o quanto meno, forniscano agli acquirenti informazioni utili sia sul mantenimento, sia sullo sviluppo in termini di crescita di questo rettile.
Il WWF rivolge altresì, un accorato appello ai cittadini perché evitino di acquistare queste tartarughe e qualora decidessero di farlo, di essere consapevoli che nell’arco di pochi anni questi rettili assumeranno dimensioni considerevoli e non potranno più essere gestiti in una abitazione privata e non potranno neppure essere rilasciate in ambienti naturali in quanto creerebbero notevoli danni ai fragili equilibri degli ecosistemi acquatici.
Antonio Cianciosi
Presidente Ass.ne WWF Rimini

FREDDO POLARE, NEVE E UCCELLI SELVATICI
COME CONTRIBUIRE ALLA LORO SOPRAVVIVENZA

L’ondata di neve e temperature polari che stiamo attraversando pongono seri problemi di sopravvivenza agli animali selvatici. Un aiuto immediato può essere praticato per gli uccelli che vivono in ambiente urbano o si avvicinano alle abitazioni alla ricerca di cibo. Molti uccelli arrivano per migrazione dai paesi transalpini; altri provengono dall’entroterra coperto dalla coltre nevosa che impedisce loro di accedere alle risorse alimentari.
Durante l’inverno molte specie di uccelli sono attirate dalle aree costiere e urbane per il clima più clemente rispetto all’entroterra ma soprattutto per la presenza di piante nostrane ed esotiche i cui frutti carnosi costituiscono una importante fonte di cibo. Ne ricordiamo solo alcune: alloro, agazzino, biancospino, prugnolo, edera, ligustro, sambuco, fusaggine, rosa canina, cotognastro, aralia.
L’aiuto che possiamo offrire, anche se limitato e temporaneo, consente di sostenere gli uccelli che tentano di superare i rigori invernali. E’ sufficiente somministrare cibi di elevato potere calorico facilmente reperibili, in molti casi scarti delle nostre cucine.
Osservare la vita alata che si muove attorno ad una mangiatoia è gratificante e profondamente educativo per adulti e bambini, stimola a riconoscere le specie e osservarne i comportamenti, spinge a riflettere sulla diversità e il rispetto della natura.
Le soluzioni pratiche che si possono adottare possono essere elementari o più elaborate. Vogliamo però fare riferimento in primo luogo a soluzioni facilmente accessibili, non costose e praticabili con risorse casalinghe.
E’ possibile spargere semplicemente il cibo al suolo ma è preferibile utilizzare mangiatoie sistemate in punti elevati, non accessibili ai felini domestici, con il minore disturbo possibile ma agevolmente osservabili dall’interno di casa per un piacevole quanto interessante bird-watching domestico.
A seconda del cibo che devono contenere, possiamo ricorrere alle più varie soluzioni per gli oggetti da destinare a mangiatoia: sottovasi in plastica o terracotta di forme diverse, con la cura di evitare colori eccessivamente vivaci, vassoi di metallo o terracotta, basse cassette di legno, contenitori in plastica o vetro per alimenti, bottiglie in plastica sezionate o forate, retine metalliche foggiate a contenitore e reticelle per agrumi, ortaggi o frutta, spazzole di saggina, pigne, tronchetti forati ecc.
Esistono in commercio mangiatoie e distributori di cibo di varia foggia e materiale, provviste o meno di tetto di copertura.
Oltre ai frutti delle piante spontanee ed esotiche, alle quali sarebbe opportuno ricorrere quando costruiamo siepi o mettiamo a dimora piante nei giardini, gli uccelli frugivori apprezzano i frutti zuccherini come i caki, mele e pere molto mature.
Alimento di elezione per granivori sono i semi di girasole, canapa, miglio e panico. Il mangime misto acquistabile per gli uccelli domestici si presta all’uso. E’ bene collocarli in distributori con piccoli fori di uscita. I semi sgusciati di dimensioni maggiori, arachidi, nocciole, frutta secca non salata, possono essere inseriti in mangiatoie formate da reticelle metalliche e quindi appese. Le arachidi possono essere anche infilate a collana con un sottile filo di ferro o nylon ed essere a loro volta appese ai rami.
I grassi sono estremamente attraenti per gli uccelli insettivori in inverno, da spalmare in piccoli contenitori aperti. Burro, margarina, strutto, lardo ma anche i residui di salumi e prosciutti finemente tritati e impastati sono molto apprezzati. Utilizzabile anche la cotenna di maiale cruda o cotta.
Una soluzione un poco più elaborata ma interessante consiste nel mescolare i semi di vario tipo con margarina o grasso animale fuso, versare il tutto in piccoli contenitori, ottenendo una miscela solida. Questa può essere sistemata nella mangiatoia o appesa dopo averla perforata con filo di ferro. Le cince in particolare si esibiscono in acrobatiche evoluzioni per accedere ai frammenti più appetibili.
E’ possibile anche ricorrere a grosse pigne, dove colare la miscela fluida, o immergere una spazzola di saggina nella miscela e farla poi consolidare. Il tutto può essere posto in mangiatoia o appeso.
Presso i rivenditori specializzati è acquistabile il pastone destinato agli uccelli insettivori. Utilizzabili anche i cibi pronti per cani e gatti. Da non gettare e utilizzare nelle mangiatoie anche formaggi molli, compatti tritati o croste.
I prodotti a base di farinacei sono appetiti in primo luogo dai granivori. Il pane raffermo deve essere grattugiato o semplicemente bagnato e spezzato, avendo cura di utilizzare esclusivamente pane privo di sale e additivi chimici.  Tutti i prodotti dolciari contenenti uova sono notevolmente attraenti. Biscotti, panettone, pandoro, ciambelle, crostate e prodotti simili da forno ridotti in briciole, scompaiono rapidamente dalle mangiatoie.
Per gli ornitofili più appassionati suggeriamo di procurare insetti vivi come le tarme della cera, tenebrionidi e tignole della farina, destinate gli uccelli insettivori maggiormente esigenti o rari.
Per chi voglia approfondire e creare con le proprie mani particolari mangiatoie e soluzioni varie per l’alimentazione degli uccelli, il web fornisce una moltitudine di idee e suggerimenti. Fermo restando che in condizioni climatiche estreme gli uccelli si prestano ad utilizzare le risorse più varie a disposizione, elenchiamo schematicamente gli uccelli più comuni e gli alimenti da loro preferiti. Cince, storni, regoli, scriccioli e pettirossi prediligono grassi e derivati animali; merli, tordi, storni, passeri, capinere, pettirossi, cinciarelle la frutta fresca;  cince e picchio muratore la frutta secca; fringuelli, verdoni, passeri, cardellini ricercano semi in genere; fringuelli, verdoni, cince, picchio muratore amano i semi di girasole; passeri, pettirossi, cince, regoli, picchio muratore, fringuelli, merli, storni, capinere i prodotti dolciari a base di uova e farinacei. 

Loris Bagli
Associazione WWF Rimini